Tag: storie

  • Hippo’s pizzeria

    – Hippo’s Pizzeria 2495, come possiamo aiutarvi?

    – Ehm… salve… si uh… buongiorno ecco… avrei bisogno di un sica…

    – Signore le ricordo che questa è una pizzeria rispettabile, se è in vena di scherzi telefonici la devo trasferire al nostro manager.

    – Mi scusi… uh… non sò che dire… è la prima volta che…

    – Credo che lei voglia ordinare una pizza con quadruplo formaggio giusto?

    – Ah! si giusto grazie.

    – Perfetto, la vuole bianca o rossa?

    – Bianca p…per favore.

    – Bianca costa il doppio, ne è a consapevole?

    – S-si ecco… va bene…

    – Vuole aggiungere qualcosa sulla sua pizza? del Salame o…

    – N-no grazie la preferisco solo bianca.

    – Ottimo! Dove dobbiamo effettuare la consegna?

    – St. Januarius Plaza N° 48 t..terzo piano.

    – Perfetto le invio la ricevuta attraverso il suo Biolink™, un attimo prego, e… arrivata. Preferisce pagare adesso con il servizio PagoBiolink™ o in contanti direttamente al fattorino?

    – P..Pago ora se non le dispiace.

    – Ottimo! Generalmente preferiamo il pagamento in contrassegno, ma comunque va bene lo stesso. Vuole lasciare una mancia? Generalmente con il pagamento Biolink™ consigliamo un 50%.

    – S…si va bene accetto.

    – Perfetto! Il pagamento è andato a buon fine, al termine della consegna le verrà inviato un questionario per la valutazione del nostro servizio dove 8 sta per insufficiente e 9 per eccellente. Scelga bene. La ringraziamo ancora per il vostro ordine e da tutta la famiglia della Hippo’s pizzeria le auguriamo un buon appetito.

    Queste ed altre conversazioni sono all’ordine del giorno qui a B.City, non preoccupatevi però, noi di Offgrid siamo sempre allerta e vi terremo aggiornati. Un saluto e mi raccomando, Stay Offgrid.

    -Grey

  • Morte per verde

    La giuria ha concluso, Thomas Coppola, è condannato a morte.

    Facciamo un passo indietro, Thomas Barnaby Coppola, Secondo, figlio di un mercante di occhi meccanici, è stato trovato in possesso di ” Aquae fontana naturalis”, il quale costituisce un crimine punibile con la morte qui a B.C.

    – Chiunque venga trovato in possesso di prodotti di origine naturale, e non quindi trattati dalle aziende appaltatrici per la purificazione e disinfezione, viene bollato come un criminale, poiché potrebbe minare alla salute pubblica introducendo germi e/o batteri portatori di malattie, il ché sarebbe inaccettabile.

    – Ma questo non ha senso! Lo fate solamente perché ormai tutto deve essere affidato ai grandi colossi, una persona non può neanche raccogliere dell’acqua vera per uso personale, dobbiamo comprare, comprare e comprare! Mi fate vomitare.

    – Si infatti veramente stomachevole. Comunque se ti interessa, ci è appena arrivata la modalità di morte, te la dico o vuoi essere sorpreso? Sai alla gente piace vedere la faccia pietrificata dei detenuti in punto di morte.

    – Fai pure, dimmela, tanto qualunque cosa tu possa fare non cambierà la mia sorte.

    – Ti hanno dato, Morte per Verde.

    – Morte per verde?

    – Si esatto, verrai giustiziato domani.

    – Aspetta! Ma che vuol dire morte per verde?

    – Ah! Non lo sai? Haha allora non dico altro, voglio vedere la tua espressione di domani sul grande schermo. Addio!

    – Aspetta! Per favore dimmelo ti prego!

    Il secondino se n’era andato, ora nella cella, vediamo Thomas rannicchiato in un angolo, meditante sul significato della sua sentenza.

    La notte non portò consiglio al detenuto, egli la passò li accovacciato, insonne. Il giorno successivo, di primo mattino, ecco un’altra guardia che si avvicina alla cella di Thomas.

    – Ci siamo è ora, alzati dai, sembri uno che va al patibolo. Ah già scusa!

    La cella si apre, gli altri detenuti si accalcano alle grate, un coro di scherno si erge. Lo canzonano perché oggi era lui il condannato a morte, ignorando così il fatto che prima o poi anche loro avrebbero fatto la sua stessa fine.

    – Vi divertite a vedere la sofferenza altrui eh?! Figli di Jorta! Un giorno toccherà anche a voi e voglio vedere chi riderà. Per quanto riguarda voi, guardie, spero che il destino sia il più crudele, pazzi sanguinari che non siete altro.

    Le manette magnetiche si staccano dal letto, Thomas si alza per poi essere trascinato in una stanza completamente priva di finestre, tutto era bianco, illuminato da tutte le pareti. Un forte odore chimico lo circonda, sembra disinfettante, ad ogni passo, le scarpe di plastica emettono uno scricchiolio fastidioso. Vengono adesso rimossi i suoi occhiali a visione limitata, nel bagliore vede che solo una sedia di plastica nera faceva da arredo alla stanza. La porta si chiude dietro di lui, che si siede.

    Thomas è sopraffatto da qualunque tipo di stimolo fisico, nella stanza un suono elettrico costante lo inquieta, le pareti illuminate lo accecano, il forte odore chimico lo nausea, lasciandogli un sapore aspro in bocca.

    Improvvisamente sente uno scatto, seguito da ronzio, una forza lo spinge contro la sedia, come se il suo peso si fosse moltiplicato. Capisce che la stanza in realtà è un’ascensore, che lo avrebbe condotto alla sua ultima stanza da letto. Passa qualche minuto, che per Thomas sembra un’eternità, la stanza ora inizia a perdere colore, le pareti che dapprima erano bianco gelido, ora stanno mano mano diventando sempre più trasparenti, fino a svanire nel nulla. Thomas è in alto, ha vista su tutta la città, ma la sua attenzione volge sulla sua destinazione, la cupola.

    Questa struttura enorme si erge al centro della città, Thomas ne aveva sentito parlare nei bassifondi, in molti speculavano sul quale fosse la sua funzione. Alcuni dicevano che a chiunque fosse gettato al suo interno, sarebbero esplosi gli organi, portando ad una morte lenta e straziante. Altri affermavano invece che quella era la tana del leggendario toro rosso, e quindi il giustiziato sarebbe diventato un pasto per esso.

    La realtà è ben diversa.

    B.C, è una città estremamente inquinata, l’aria è spessa, pesante e molto opaca. Il popolo è abituato a questo tipo di clima e quindi respirano quest’aria senza problemi, i loro occhi sono abituati a vedere il mondo attraverso un occhiale appannato ricoperto di annunci pubblicitari.

    Scatti metallici, l’ansia è alle stelle, era giunto il momento dell’esecuzione. La stanza invisibile ora si stava dirigendo orizzontalmente sulla cima della cupola; la bocca famelica della struttura di vetro si apre lentamente e, con grande ammirazione, Thomas vede un raggio trasparente tagliare la coltre spessa di fumo della città. La sedia si stava inclinando, dal basso si sentivano le urla dei cittadini che assistevano allo spettacolo, era un’esecuzione capitale, con migliaia di spettatori. Le persone, mentre con dei gesti mandavano via le pubblicità dai loro volti, lo canzonavano, sparlavano e ridevano brindando alla sua morte. Era la prima volta che vedeva il mondo in quella maniera, senza gli occhiali la visione era molto offuscata, ma poteva vedere il brillio ambrato delle lenti notturne.

    La sedia nel cielo si fermò in mezzo alla cupola aperta e sparì.

    Thomas cominciò ad acquisire sempre più velocità, stava sprofondando verso il pavimento, il vento, l’odore, il colore lo sopraffanno e perde i sensi.

    La cupola comincia a richiudersi, ringraziando per il lauto pasto, dagli alti schermi che da fuori circondano l’esecuzione, viene mostrato Thomas precipitare, l’aria estremamente corrosiva erode pezzi di carne dal suo corpo, il primo piano sulla sua faccia mostra la paura e il dolore di questa esecuzione, che dopo pochi istanti finisce con l’impatto violento sul cemento. Il popolo ulula, gioisce, nessuno però conosceva Thomas, non era un criminale di guerra, eppure tutti esultavano. Qualche istante dopo, si sente una voce provenire dagli altoparlanti della città.

    – LO SPETTACOLO E’ FINITO TORNATE ALLE VOSTRE MANSIONI.

    Era la voce di Everyone. Poco dopo l’annuncio, una scarica di endorfine artificiali, comandate dalla voce, pilotò tutti a ritornare a lavorare e tutto tornò come sempre.

    La cupola si richiude e la coltre di fumo grigio illuminato di viola riavvolge tutto e tutti.

    C’è un piccolo particolare, Thomas è vivo. L’aria fresca gli brucia nei polmoni, tossisce, sputa: muco, sangue e saliva. Ad un tratto sente il suo cervello danzare, era euforico, gli occhi si aprono del tutto e per la prima volta nella sua vita egli vide. Il silenzio che lo circondava lo assordava e la totale assenza di fumo gli fece notare tutto ciò che c’era nei dintorni. Questa cella sarebbe stata sua fino alla morte. Per la prima volta nella sua vita, Thomas era libero.

    Ci sono però delle domande a cui non abbiamo ancora la risposta, non preoccupatevi, continueremo a seguire questo caso.

    Nel frattempo cari lettori, vi ringrazio, e mi raccomando, stay Offgrid.

    – Grey

  • Musica aziendale

    – Robert sei sicuro di questo?

    – Senti, te lo dico per l’ultima volta, Il ragazzo era perfetto per la macchina. Sappiamo che: il giorno 3/03/2865, nasce in una clinica a gettoni della catena: “Mamma Robot”, oggi compie 25 anni e le sue potenzialità cerebrali sono strabilianti. I dati del fascicolo parlano chiaro.

    – Di che dati stiamo parlando? Non ho ancora visto niente, com’è possibile?

    – Il sovrintendente li ha secretati, ma l’incarico indovina a chi l’ha dato? eh si! Al sottoscritto, quindi mi sono permesso di dargli una sbirciatina.

    – Tu sei un matto, se ti scopre sono guai bei grossi.

    – A differenza tua, caro mio, io non ho paura del sovrintendente, sarà anche grosso, pesante e con occhi di ghiaccio che ti gelano il sangue appena gli volgi lo sguardo, ma credo che sia solo una farsa, sotto quel pancione per me c’è un uomo qualunque.

    – Secondo me ti sbagli, ammetti tu stesso che ti gela il sangue…

    – Sta zitto Robert non vuoi sapere come va a finire la storia?

    – Ok ok! Continua pure.

    *Ehm ehm*. Nel fascicolo era riportato che Il sovrintendete G. trovò il nascituro nella culla di polipropilene in dotazione standard della clinica. L’orario registrato dalla cabina, indicava che il parto era avvenuto un’ ora prima. Della madre non vi era traccia ma il neonato non piangeva. Il suo sguardo era tagliente, vigile, sembrava già in grado di comprendere ciò che accadeva intorno a lui, il che era surreale. Ora, sai bene che secondo la legge, tutti i neonati abbandonati devono essere denunciati e spediti all’ISB dove vengono istruiti basilarmente come dei livelli 1, pena la galera e una multa salatissima. Il sovrintendente, furbo, decise di correre il rischio, percepiva infatti un qualcosa nel piccolo, che lo rendeva straordinario. Quindi lo prese, lo avvolse nel suo impermeabile e andò di corsa al suo laboratorio. All’epoca era in uno scantinato dietro Sacred Hill Blvd., un posto di merda mi sento di dire ma all’epoca non vi era molta scelta. Arrivati nel laboratorio, il ragazzo venne collegato alla prima versione della macchina EVR e con grande stupore ne quintuplicò la potenza di calcolo.

    – Il sovrintendente non è certo un uomo che tiene conto della sua etica, non ha esitato un’attimo a collegare il cervello di un povero bambino alla macchina EVR. Che paura!

    – Sarà anche di etica discutibile ma non possiamo dubitare del fatto che egli è un luminare. Se non fosse per lui a quest’ora il nostro reparto non esisterebbe, quindi con tutto che non ho paura di lui, lo rispetto.

    – Mah sarà anche cosi ma io non mi fido molto.

    – Shhh! Zitto Herman arriva il sovrintendente.

    I due fecero silenzio ed un uomo corpulento, imponente, con una grossa barba bianca, valicò l’ingresso del laboratorio e volse lo sguardo verso di loro per un breve attimo, era il suo modo di salutare. All’apparenza il sovrintendente sembrava essere sempre contento, un sorriso faceva sempre capolino sul suo volto, gli occhi leggermente strizzati, ma qualcosa non quadrava, la sua espressione celava sempre un velo macabro, si poteva percepire un atmosfera nero pece. In sua presenza ti sentivi sempre sul filo di un rasoio, nella sua ambiguità era un uomo davvero inquietante. Quando lavorava metteva sempre della musica di sottofondo, ma era di un genere strano, non vi erano tracce vocali, solo strumentali. Le melodie sembravano voler creare un senso di sintonia, coesione, ispirazione, ma in realtà si poteva percepire benissimo che erano vuote, create appositamente per quello scopo. Il sovrintendente sembrava gioire ogni volta che accendeva il suo lettore audio. Una gioia che solo la vacuità di espressione gli sapeva dare, a pochi non faceva tremare le ginocchia, un uomo gioiosamente tenebroso, con gusti musicali ambigui, vuoti, come la sua espressione.

    – Herman, Robert che fate li impalati?- chiese il sovrintendente sempre con il suo sorriso appena accennato. I due squittirono e subito si avvicinarono a lui.

    – Sono anni oramai che guardo questo ragazzo crescere, e nel suo svilupparsi ho piacevolmente notato che in questi 10 anni la potenza di calcolo della EVR è aumentato esponenzialmente.

    Il sovrintendente prese in mano il telecomando della macchina e spinse in sequenza dei pulsanti, un ronzio appena accennato, lo sportello che da sul corpo del ragazzo si stava aprendo, nessuno tranne il sovrintendente aveva mai visto dal vivo lo sviluppo fisico del ragazzo.

    – Oggi è un giorno speciale figlio mio, finalmente sei maturato e hai raggiunto il tuo massimo potenziale, per questo ti farò il mio più grande regalo, un assaggio della vita reale per la prima e ultima volta.

    Il sarcofago di metallo scattò improvvisamente e del liquido violaceo inizio a colar fuori. Il pesante portello era aperto e dentro un ragazzo pelle e ossa, con gli arti sottosviluppati e la testa grottescamente enorme, il cranio era tre o quattro volte la grandezza di un normale essere umano. Un tubo ingiallito era infilato fino al suo stomaco, è stato mantenuto in vita cosi per 25 lunghi anni.

    – Figlio mio! Sei meraviglioso! Tutti i miei sforzi di mandarti maggiori nutrimenti solo al cervello hanno dato frutto! Herman! Robert! Mettete su musica oggi festeggiamo!

    I due assistenti erano attoniti davanti quella scena, il sovrintendente aveva smesso di essere solamente inquietante, era un vero e proprio mostro e suo figlio lo rifletteva. Con uno due secondi di esitazione entrambi marciarono verso il lettore audio. Robert, che era il più anziano dei due, aveva l’onore di premere play sul dispositivo. Un paio di secondi passano, e l’irrimediabile accade. Non appena la musica iniziò a scorrere, il ragazzo si mise in posizione semi seduta, occhi spalancati, il tubo che andava nel suo esofago era stato tirato via dal sovrintendente e al suo posto un urlo.

    Il laboratorio andò distrutto, l’onda d’urto generata dal ragazzo fu tale da smaterializzare sia il sovrintendente che i due assistenti. Il ragazzo si guardò intorno e volgendo un ultimo sguardo alla telecamera di sorveglianza, si richiuse nel suo sarcofago, per poi tagliare la corrente a tutti i dispositivi della sala.

    Questo è quello che siamo riusciti a recuperare dall’incidente. I nostri agenti stanno ancora cercando altre informazioni, ma per adesso vi lascio miei cari lettori.

    Un abbraccio e ricordate, Stay Offgrid.

    – Grey

  • Vittoria

    Orecchie che fischiano, il sapore ferroso del sangue in bocca, le urla, il dolore, le lacrime. Un attacco improvviso e gli uomini erano impreparati, per lo squadrone Lancer 17 di Blacklightcity non c’è stato scampo. Sono stati spazzati via in pochi istanti, un’orda di bestie corazzate li ha attaccati dal sottosuolo, è stata una carneficina.

    L’unico ad essersi salvato è stato Yosif, non sapeva neanche lui come, ma è riuscito a scamparla. Si sentiva l’uomo più fortunato della terra. Accanto a lui giacevano i resti dei suoi compagni, era uno spettacolo ripugnante, gole tagliate, braccia mozzate e altre cose che agli occhi di Yosif non sembravano essere possibili. Passò qualche minuto prima che egli potesse riprendere a camminare, tanto era lo shock, tutto questo non te lo insegnano se sei un misero livello 1, devi accettare il tuo destino, fare da esca. Mentre tu vieni maciullato dai mostri, i livelli 2 stanno belli belli ad aspettare che lo scontro sia quasi finito, per poi piombare come sciacalli sui mostri ormai indeboliti.

    Il terzo piano della scala sociale di B.City opta per questa strategia al fine di sfoltire i livelli 1, considerati come un ammasso di sanguisughe, poiché mantenuti, seppur malamente, dai soldi dei contribuenti.

    Yosif sapeva che ciò non era giusto, nonostante le cassette dell’ISB che loro lo costringono ad ascoltare. Si sente abbastanza intelligente, visto la media dei suoi compagni che a malapena riusciva a prendere in mano la lancia, lui si sentiva una spanna sopra di loro e sapere questo lo rincuorava. Solo che adesso era lì, in piedi, in silenzio, nel mezzo del campo di battaglia, vulnerabile. Tanti pensieri e poche azioni.

    All’improvviso un suono profondo, gutturale, un lamento. Yosif si mise alla ricerca della fonte. Dopo una lunga occhiata vide qualcosa muoversi sotto una pila di corpi. Li spostò uno per uno, fino a che, con suo grande stupore, si accorse che il gemito non proveniva da un compagno bensì da un essere Umaha; un nemico.

    La creatura era umanoide e si presentava molto robusta, all’incirca più alta di lui quindi più di 1.80m, aveva delle placche che gli proteggevano torace e schiena e delle scaglie affilate spuntavano da ambo le braccia, la faccia era grottesca, la mascella era sproporzionata rispetto al cranio e sporgeva, donando all’essere un’aria minacciosa ma da ebete. Una volta estratto l’essere, Yosif si mise a controllarlo e trovò la causa del dolore, una lancia al plasma gli era finita nello stomaco, trapassandolo; non sapeva che fare, era un nemico, ma non si sentiva di lasciarlo morire così, quindi cercò di comunicare con la bestia, che era semi-cosciente.

    -Hey! Parlami! Capisci quello che dico? –

    La bestia apri del tutto gli occhi e guardando Yosif in volto scattò in piedi, liberandosi dalla presa leggera che lo sorreggeva e si allontanò di qualche metro, manteneva sempre lo sguardo fisso su Yosif. Sembrava spaventato ma allo stesso tempo iracondo.

    -Tranquillo non ti farò del male! Io mi chiamo Yosif e tu?-

    La bestia rimase lì a guardarlo, in piedi, stava valutando la situazione, faceva fatica a riflettere, la lancia nello stomaco non era d’aiuto.

    -Io A-M-I-C-O disse lentamente Yosif.-

    La bestia mutó il suo sguardo, adesso sembrava meno spaventato, però i suoi occhi proiettavano sospetto. Dalla reazione sembrava in grado di capire il linguaggio umano.

    -Gronk Youkaka!- Disse l’essere ansimando esausto. Cercando di capire se l’umano potesse capirlo.

    Yosif non sapeva cosa volesse dire, quindi allungando le braccia dal basso cominciò ad avvicinarsi cercando in qualche modo di rassicurare l’altro e con lo sguardo di carpire ogni suo movimento.

    -GRONK YOUKAKA!- Urló l’essere indietreggiando. Forse vorrá dire “stai indietro?” Pensó Yosif.

    L’umanoide si era accorto della lancia che Yosif portava a tracolla ed era quasi pronto ad attaccare.

    Yosif si fermò percependo guai, estrasse la lancia, premette il pulsante di sgancio e un forte brusio elettrico circondò l’ambiente circostante, il colore blu acceso quasi lo accecava, era uno strumento molto bello da vedere ma micidiale come arma, un essere umano trafitto da essa morirebbe all’istante ma il mostro non era del tutto umano. Yosif strinse la lancia tra le sue mani e si mise in posa da combattimento.

    Entrambi i guerrieri si studiavano, l’uno cercando di captare ogni singola contrazione dell’altro.

    La bestia decise di andare per primo, fletté le ginocchia, fece un gran respiro, si sporse in avanti e si lanciò con la forza rimanente contro Yosif prendendolo.

    Yosif venne scaraventato a qualche metro di distanza sbattendo la testa, la concussione era forte, non riusciva a concentrarsi, gli girava la testa, cosa diamine gli era successo? Qualche battaglia fa si sarebbe rialzato senza neanche un graffio e adesso invece a malapena riesce a reggersi in piedi.

    Mentre pensava ciò, si accorse che l’essere sembrava essersi dileguato. Rasserenato da ciò, espirò profondamente e si mise ad imprecare contro se stesso.

    Mentre era impegnato nel suo torpiloquio, un rumore simile a quello che aveva sentito prima lo fece tremare.

    -Allora non è finita- pensò Yosif, che non del tutto sicuro di se stesso si avvicinava verso la sorgente del rumore. Trovò ancora l’essere stavolta boccheggiante, stramazzato, esausto, aveva usato tutta la sua forza, ma a causa della lancia infilata nello stomaco lo aveva colpito di striscio.

    Yosif guardo l’essere, che guardandolo a suo volta chiuse gli occhi, rilassando il volto, sapeva di non poter fare altro, la sua espressione era passata dall’ira alla rassegnazione.

    -Ugi Turmanak…- bisbigliò l’essere, forse voleva il colpo di grazia.

    Yosif rimase li a guardarlo, incerto sul dafarsi, dopotutto non c’era nessuno a dargli ordini, poteva fare tutto cio che volesse. Rilassò i muscoli, spense la lancia e la lasciò cadere a terra.

    L’essere riaprì gli occhi, confuso.

    -No, da oggi faccio quello che voglio, sto combattendo una guerra e mi stanno usando come elemento sostituibile, per loro non sono altro che una miserabile pedina sacrificabile. Probabilmente sei nella mia stessa situazione- disse rivolgendosi all’essere.

    -Tieni questi- disse Yosif lanciandogli dei kit di stabilizzazione, per fermare l’emorragia. -Cavatela da solo, se c’è un briciolo di intelligenza dentro la tua testa cerca di ricordarti quello che è successo oggi, noi umani non siamo cattivi, o almeno non tutti.-

    L’essere rimase stupito, e anche se con quella sua faccia da cavernicolo non faceva intravedere molto, Yosif capì.

    Malconcio e zoppicante, Yosif si sentiva rallegrato, aveva fatto una buona azione, non avrà anche quel mostro sulla coscienza. Sapeva di non poter tornare a B.City, lo avrebbero rinchiuso per non si sa quanto tempo, o peggio lo avrebbero donato come soggetto test alla TRP, che sarebbe molto peggio.

    Quindi si decise, avrebbe speso il resto della sua vita nel deserto, una vita senza lusso, ma d’altro canto sempre migliore della sua precedente.

    Diede un’ultima occhiata all’essere prima di andare, lui era ancora li che lo fissava, Yosif gli sorrise, si incamminò e piano piano la sua figura; la sua vecchia vita scomparve nell’orizzonte.

    Non sappiamo cosa n’è stato di Yosif, stiamo installando delle antenne nel deserto, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo, dei predoni continuano a saccheggiare le nostre provviste e non riusciamo a capire da dove provengano, c’è chi dice che siano un gruppo altamente organizzato, in una città completamente schermata dai nostri radar, c’è invece chi dice che siano solo delle tribù di predoni e nulla più, ma voi credereste a queste voci di corridoio?

    A presto cari Lettori e nel frattempo ricordate, Stay Offgrid.

    Un saluto.

    Grey

  • La luce

    In molti danno per scontato la luce, essa da forza, calore, felicitá, ci mantiene sia fisicamente che mentalmente. Che mondo sarebbe senza di essa?

    Nel 2828 un fascio di luce inondó la buia blacklightcity di stupore, fu così imponente e lucente che ogni angolo della cittá fu illuminato a giorno e tutti si rivolsero ad ammirarlo. Tutti erano in visibilio, ogni notiziario coprì lo scoop, le persone sorridevano, cantavano, parlavano! Fu una visione surreale, di norma la gente di Blacklightcity è molto riservata e menefreghista, ma per poco tornarono anche se per brevi attimi, ad essere socievoli, ad essere umani. Una volta finita la dolce visione tutti tornarono con una fredda immediatezza ad essere come prima, tristi, schiavi, automi.

    In molti si chiesero cosa successe.

    Noi lo sappiamo.

    HCT 0130

    Questo è il nome del livello 1 responsabile dell’accaduto, nessuno ha mai saputo né cosa o per quale motivo lui l’abbia fatto, ma fortunatamente noi di Offgrid siamo venuti in possesso dei suoi audiodiari. Quindi chi meglio di lui può spiegare l’accaduto.

    Ecco a voi le trascrizioni:

    |Registrazione1: Prova-Prova…. Sembra stia registrando….. mi chiamo HCT 0130, sono un livello 1.

    Non so quanti anni ho, dove sono nato e neanche chi sono i miei genitori, ho sempre vissuto qui, in questa stanza. Quattro mura bianche e un tetto è tutto cio che vedo ogni giorno, da quando mi sveglio a quando vado a dormire. Non dormo bene la notte. Ultimamente sogno delle mani che mi prendono per il collo e mi stringono fino a soffocarmi, sono molto simili alle mani che vedo spuntare dalla porta quando loro mi portano qualcosa… tutto ciò che conosco è racchiuso in alcune cassette che l’ I.S.B. (L’istituto scolastico di Blacklightcity) mi mandó quando ero ancora piccolo, non so da dove provengano ma per ascoltarle devo usare uno strumento chiamato :”Walkman”, non ci sono scritte su di esso soltanto un triangolino, un quadratino e uno con due triangolini sui pulsanti niente più.

    Su queste cassette ho imparato a solo a parlare, nulla altro, ogni tanto nelle registrazioni accennano a delle lettere, ma non so di cosa stiano parlando, a volte me le immagino, ma non saprò mai la verità. Ho imparato anche la storia della nostra città, dicono che tanto tempo fa fu salvata dal collasso dal nostro:” Unico e magnifico salvatore, Icarus”. Chissà com’è fatto…

    |Registrazione 2: la mia stanza, non è molto grande, saranno più o meno 2 gambe e mezza per 3 e mezza. Ad un angolo ho il mio letto, a quello opposto ho un buco dove andare al bagno.

    Il posto è davvero molto pulito, viene costantemente mantenuto da alcuni bracci luccicanti che spuntano dalle pareti. Vicino la porta, c’è un tubo che ogni 6 ore emette un forte suono e sputa una pappa di colore rosa con delle pasticche rosse dentro, loro la chiamano il :”Il composto”. Mi dissero di mandarla giù senza masticare non so cosa vi è dentro… Questa cosa non mi è mai piaciuta…

    Ogni tanto mi viene da pensare perchè sono qui dentro, in quel momento mi viene da respirare molto velocemente e sento una forte pressione al petto. Loro mi hanno detto di stare tranquillo, che non è nulla, è completamente normale che succeda. Per farmi stare meglio mi hanno dato una doppia porzione di composto, non voglio prenderla…

    |Registrazione 3: Da un po’ di tempo sto buttando le pasticche rosse del composto nel buco dove vado al bagno e stranamente ora sto meglio! Riesco a dormire che bello! Però sto cominciando a sentire una voce dentro di me che mi dice :” Esci! Esci! Scappa!”. Chissà da dove proviene, sarà che sto impazzendo?

    |Registrazione 4: Oggi è successa una cosa davvero insolita, è arrivata una strana cassetta rossa per il Walkman, di solito sono trasparenti, il che mi ha incuriosito. Non ho visto nessuna mano che la portava perchè dormivo. L’ho ascoltata ed una voce squillante mi ha detto che tutto quello che so è una menzogna e se voglio scoprire la verità devo fuggire e trovarla, il tutto era mascherato da una serie di suoni che mi hanno fatto girare la testa. Credo sia il caso di riascoltarla, voglio sapere di più…

    |Registrazione 5: Non so cosa è accaduto, mi sento sveglio vispo e pieno di energie! Ho ascoltato la registrazione parecchie volte, non riuscivo a smettere! La curiosità mi sta corrodendo, devo uscire, devo trovare quella voce, sento la rabbia salire, devo uscire, devo uscire, DEVO USCIRE! BASTA COMPOSTO ROSA, BASTA MENZOGNE!

    -Rumore di porta che si spalanca-

    E VOI CHI SIETE?, FATEMI USCIRE!, LASCIATEMI! LASCIATEMI, FERMATEVI BASTA!

    -Qualcosa viene sbattuto a terra seguito da rumore di circuiti che friggono-

    LBERTA! VIENI REGISTRATORE ANDIAMO!

    Qui è tutto buio! è la prima volta che esco e… ci sono tante porte in fila l’una con l’altra come la mia… Non capisc…

    FERMO TORNA NELLA TUA STANZA!

    MAI!

    -Rumore di ripetuti spari-

    |Registrazione 6: Sono riuscito a fuggire e a nascondermi, mi stanno cercando, ma ho un piano… se faccio saltare il generatore di corrente, dovrei riuscire a scappare, ho osservato le guardie, credo di poter azionare l’autodistruzione. Adesso c’è solo una guardia è ora di agire. Aspettami qui registratore…

    -Rumore di colluttazione seguito da altro sfrigolio elettronico-

    Bene credo di poterci riuscire, ho trovato la chiave magnetica che serve ad avere accesso al pannello degli strumenti.

    |Registrazione 7:

    -Grande rumore statico e di allarme in sottofondo-

    CI SIAMO! CI SONO RIUSCITO! IL GENERATORE SI STA SOVRACCARICANDO…LO SENTI QUESTO SUONO REGISTRATORE?…………È IL SUONO DELLA LIBERTÀ, È ASSORDANTE E MINACCIOSO, COME LO IMMAGINAVO! CI SIAMO, CREDO STIA PER ESPLODERE! STA TREMANDO TUTTO, LA LUCE MI AVVOLGE, LA SENTO NELLE OSSA, FINALMENTE CONOSCERÒ POTRÒ GUARDARE TUTTI DALL’ALTO…..

    -Il frastuono si fa assordante, a malapena si sentono le parole-

    VOCE ASPETTAMI! TI TROVERÒ… ADDIO REGISTRATORE! CI VEDIAMO IN ALTO DOVE LA LUCE DOMINA SU TUTTO.

    -Rumore di esplosione distorto dai limiti del microfono-

    Qui miei cari lettori purtroppo si concludono le registrazioni ma noi di offgrid sappiamo come è andata a finire. Le sorti di HCT sono incerte, c’è chi dice di averlo visto scappare nel deserto, altri invece lo danno per spacciato e lo celebrano come martire.

    Noi sappiamo la verità ma non possiamo darvi la risposta, essa sta a voi trovarla.

    Per oggi è tutto cari lettori. Arrivederci e ricordate…

    Stay Offgrid

    -Grey

  • Benvenuti

    Il mio nome è Grey, la mia organizzazione si occupa di scrutare nelle vite delle persone. Loro non si accorgono di noi non vi preoccupate, noi non siamo che dei luccichii nelle lenti delle videocamere, un dolce brusio nella loro vita, un ombra nella loro esistenza.

    Vi do il benvenuto Blacklight City Stories, qui racconterò, misteri, miti, leggende e curiosità della mia città, BlacklightCity.

    Spengete la luce, rilassatevi e lasciatevi trasportare dalle mie parole.

    Il viaggio ha inizio…

    Grey